Mercoledì 18 giugno, presso la Florim Gallery di Fiorano Modenese, si è tenuta un’emozionante serata di musica e solidarietà targata Rock No War. Durante l’evento, condotto dall’attore Cesare Bocci, con Cristina Chiabotto nel ruolo di madrina d’eccezione, l’associazione ha presentato i risultati del progetto “L’acqua è vita”, che dal 2023 mira a costruire pozzi e sistemi idrici nelle zone più povere del mondo.
I numeri del progetto parlano chiaro e vanno oltre le più rosee aspettative: in soli due anni, grazie alla generosità del territorio e del mondo imprenditoriale modenese, sono stati realizzati ben 93 pozzi in 28 Paesi diversi, tra Africa, Asia e America Latina. Opere importanti, testimoniante da una serie di video e di foto mostrati in occasione della cena di gala.

“L’obiettivo iniziale, 50 pozzi, è quasi raddoppiato”, ha spiegato Giorgio Amadessi, presidente di Rock No War OdV. Inoltre, dal 2023, sono stati raccolti seicentottantamila euro, fondi che hanno permesso di continuare a finanziare il progetto e di aiutare nuovi Paesi bisognosi.
“Il ruolo di Rock No War OdV è come in passato quello di sensibilizzare la comunità su temi spesso dimenticati ma che sono fondamentali per lo sviluppo di una solidarietà concreta – ha proseguito Amadessi – Stiamo collaborando con tante associazioni che sono presenti nei vari Paesi e che continuamente supervisionano i lavori in corso”.

Determinante “il contributo di Florim, Kerakoll e Modula e delle tante aziende che si sono aggiunte negli anni e che hanno finanziato la costruzione di pozzi e sistemi idrici dove la mancanza di acqua potabile mette a rischio la salute”, ha concluso Amadessi, ringraziando Claudio Lucchese, Presidente di Florim SpA SB, Franco Stefani, presidente Modula SpA, e Stefano Cittadini, Sustainability Manager di Kerakoll, presenti alla serata.
Tra i 250 invitati, anche Gianluca Piroli, presidente di Acme, che da anni cura gran parte della comunicazione di Rock No War.
Paolo Belli, tra i fondatori dell’associazione, si è poi esibito con la sua band, interpretando grandi classici della musica italiana. Tra un brano e l’altro, l’artista ha ribadito “il dovere del mondo dello spettacolo di usare la propria voce per il bene comune, per dimostrare come un’idea nata in provincia possa avere un impatto globale”.

“Nonostante la drammaticità di ciò che ho visto nei miei viaggi – ha commentato Cesare Bocci, da tempo legato a Rock No War e all’Africa – torno sempre a casa con un sorriso, perché ho la certezza che quello che facciamo, anche se poco, salva delle vite”.